Storia sociale : Canzoni Greche ...anzi Napoletane

 

Il tutto sembra quasi un romanzo d'appendice a carattere storico!

Abbiamo formulato una storia che se non è veritiera ci si avvicina;..anno 1910, luogo :Smirne, all'epoca una delle maggiori città dell'Impero Ottomano o come veniva definito "Sublime Stato Ottomano"., Oltre alla lingua madre, quella turca si parlavano, nell'immenso impero: l'albanese, l'arabo, l'armeno, il serbo,l' ebraico, il greco, il bulgaro, il rumeno, l'ungherese e il curdo. Il luogo del nostro interesse social-musicale è, nello specifico la Grecia e la sua antica lingua ; Arriviamo ai fatti concreti. Una delle canzoni definite tutt'oggi "tradizionali greche" ha come titolo "De se thelo pia" ( in greco), La città turca ove si reputa sia stata eseguita per la prima volta: Smirne per poi diffondersi in tutto il territorio di lingua ellenica, siamo nel 1910, con la stessa furoreggiava un'altra canzone "Tik Tik Tak" sottolineiamo che entrambe ancora oggi sono spesso eseguite e danzate. Provate ad indovinare le due belle musiche da dove derivano? Dalla nostra classica canzone napoletana!, Entrambe datate 1908 (quindi antecedenti di due anni alla prima esecuzione greco-ottomana),ancora più antecedente la terza nostra proposta (1906),che addirittura ha conservato, sorpendentemente, il titolo in napoletano "Nanninella". Delle precedenti due abbiamo alcune versioni in dialetto partenopeo oltre e innumerevoli versioni in greco, queste portano i titoli di"'Mbraccio a mme!" e "Questa non si tocca!" per un originale coincidenza gli autori delle tre canzoni sono gli stessi? Della terza,singolarmente si conoscono due versioni greche mentre l'unica incisa a Napoli è praticamente introvabile, anche se siamo al conoscenza di chi la incise. Gli autori : Antonio Barbieri per i testi (nelle versioni greche i versi sono stati rifatti integralmente) contrarimente alle musiche rimaste preticamente identiche a quelle composte dal buon Vincenzo Di Chiara. Sospettiamo che gli spartiti furono portati in turchia da marinai o commercianti che avevano toccato il suolo italiano e Napoli in particolare, all'epoca grande porto commerciale.