Storia sociale : Audizioni “terremotate”
MICHELE ‘O CRAPARO
Peggio di quel che non capiti ora ad ogni “Festival”, in quanto la lotta fra editori non
si risolveva, come ora a suon “d’argent”, benchè a suon di fischi.
Siccome, però, la direzione degli scontri era affidata alla guapperi, anche qui c’era la
soggezione per il guapo appartenente all’alto consesso dell’”onorata società”. Figurarsi
poi per il “capintesta” della camorra! Che allora era Michele Aria, detto “Michele ‘o craparo”.
E fu proprio per l’intervento di costui che il cantante Gabrè, che doveva perire in un mare
di fischi durante una “audizione”, si salvò. Il Gabrè preventivamente informato di quanto lo
aspettava, si rivolse a “don Michele” per protezione. E siccome don Michele aveva un debole
per gli artisti, con i quali si comportava de varo “gentleman”, lo rassicurò dicendogli:
“Fatemi prenotare un palco”. Il pubblico del Politeama quella sera nel vedere comparire in
palco tanto personaggio, ebbe quei moti di sorpresa che di curiosità che al solito produce
la comparsa in teatro di sovrani e presidenti di repubblica. I guappi cadetti che avevano
assoldato “picciotti” fischiatori, si misero in allarme. Era chiaro che don Michele era venuto
a proteggere qualcuno. Ma chi? La curiosità fu subito appagata non appena comparve alla
ribalta il Gabrè. In quanto
Don Michele sporgendosi dal palco e rivolgendosi al loggione con occhiate che volevano
dire: “ci siamo capiti?”, si sbracciava ad applaudire, trascinandosi dietro nell’applauso
il pubblico e tutta la ciurmaglia della platea e del loggione. Inutile dire del trionfo di
Gabrè, fra lo stupore di chi tutto aveva organizzato per farlo cadere.