Protagonisti : Ferdinando Russo
Napoli 25/11/1866 – Napoli 30/01/1927
Di famiglia agiata, è uno dei massimi esponenti della Canzone Classica Napoletana. Interrotti gli studi si dedicò al giornalismo. Come poeta fu il contraltare di Salvatore Di Giacomo con il quale non andò mai d’accordo. Nel suo destino letterario pesò molto il giudizio negativo di Benedetto Croce, ma fu ammirato da Giosuè Carducci che volle incontrarlo a Napoli insieme ad una sua allieva Annie Vivanti , durante un pranzo Russo fece eseguire da alcuni posteggiatori la sua serenata “ Scetate” suscitando l’ammirazione della Signora, Carducci ingelosito lasciò il locale e non volle più incontrarlo. Solo in tempi recenti si è avuto una rivalutazione delle sue opere. A Russo si deve il merito di avere inventato la macchietta, alcune di queste dichiaratamente politiche gli procurarono anche un’azione penale dalla quale fu assolto. Nel 1909 si separò dalla moglie Elisa Rosa Pennazzi in arte ‘Rosa Saxe’ dopo aver scoperto che questa lo faceva pedinare da un detective. Tra le canzoni di Russo da ricordare “ Scetate”; “Mamma mia che vò sapè”; “Quanno tramonta ‘o sole”; “Tammurriata palazzola” che rappresenta uno degli ultimi esempi di canzone ottocentesca. Nel 1927 Russo improvvisamente muore, nel suo scrittoio furono trovati due versi dell’ultima canzone, la ex moglie fece sigillare la casa in cerca di oro e banconote, ma non trovò nulla perché né la poesia né il giornalismo avevano arricchito l’ex marito.